Posizionare la pagina giusta del tuo sito la checklist definitiva per evitare di confondere (e far arrabbiare) Google e gli utenti

Posizionare la pagina giusta del tuo sito: la checklist definitiva per evitare di confondere (e far arrabbiare) Google e gli utenti

Posizionarsi nella Serp della prima pagina di Google, è spesso una grande fatica.

Soprattutto se parliamo di Keyword altamente competitive, vedere tra i Tag Title una delle nostre pagine – e magari in una posizione alta – è sinonimo di un ottimo lavoro SEO svolto.

È normale quindi provare un enorme senso di soddisfazione quando questo accade. E fin qui tutto bene.

Non fosse che…

La pagina che si indicizza, ed è ben posizionata, a volte è quella sbagliata!

Purtroppo succede. E quando ciò avviene non è una cosa da poco, perché per te si traduce in:

  • CTR basso
  • Bounce rate alto
  • Traffico non in target
  • Tasso di conversione che si abbassa

Tutti valori a cui l’algoritmo di Google presta molta attenzione, e che vanno a ledere l’autorevolezza generale del tuo sito.

Meglio evitare non credi?

In questo articolo vedremo come prevenire (o affrontare) questo errore, facendo in modo di posizionare in serp la pagina giusta del tuo sito.

Ecco le azioni da compiere per posizionare la pagina giusta del tuo sito

Crea il giusto match tra keyword principale e intento di ricerca

Una volta che hai identificato la parola chiave che vuoi presidiare, è bene che tu faccia anche dei ragionamenti su tutte le query associate alla keyword.

Come sai, ogni query corrisponde a un intento di ricerca piuttosto preciso. Ecco perché dovresti pensare di creare un contenuto specifico per intercettarli tutti.

Facciamo qualche esempio:

►Se vuoi vendere direttamente uno dei tuoi prodotti o servizi, la tua pagina dovrà rispondere a un intento di ricerca transazionale

Significa che, probabilmente, dovrai andare a creare una “pagina prodotto”.

►Se vuoi far comparire il tuo sito a fronte di ricerche mirate direttamente al tuo Brand, o ai prodotti/sevizi che vendi, la tua pagina dovrà rispondere a un intento di ricerca navigazionale

In questo caso, la pagina “Home” oppure una pagina “Categoria”, sono la soluzione migliore.

►Se invece vuoi dare informazioni più generiche, legate ai prodotti o servizi che vendi, il tuo contenuto dovrà intercettare un intento di ricerca informazionale.

È qui che articoli blog o comunque pagine che sviscerino quel determinato argomento, si dimostrano la scelta migliore.

È chiaro il concetto?

Ogni pagina del tuo sito, dovrà essere pensata per la keyword selezionata, ma dovrà anche intercettare perfettamente l’intento di ricerca.

Pensa alla struttura del contenuto 

Una volta definito il tipo di contenuto che dovrai creare all’interno della tua pagina, devi pensare a come far capire ai robots di Google, che è esattamente quello il contenuto da indicizzare e posizionare per la keyword che ti interessa.

Per farlo, ci sono delle regole tanto semplici quanto efficaci da seguire, in modo da ottimizzarlo proprio per quella parola chiave, e che sia rilevante rispetto ai contenuti già presenti in serp.

Vediamole:

  • Inserisci la Keyword principale nei titoli e sottotitoli
  • Fai che sia presente anche nelle prime 150 parole della pagina
  • Individua sinonimi e termini correlati
  • Confronta la lunghezza dei contenuti dei competitor in serp e cerca di fare altrettanto o meglio (senza mai però tralasciare la qualità a discapito della quantità)

In questo modo, avrai già ben chiara in mente la struttura da utilizzare per posizionare la pagina giusta del tuo sito web.

Non trascurare la presenza in serp

Oltre al contenuto della pagina, è bene che tu pensi a fare in modo di presentare la pagina giusta, anche per le Serp di Google.

Quando poco più sopra hai letto la frase “inserisci la keyword nei titoli”, non parlavamo solo di H1, H2 e via discorrendo… Ma anche del Tag Title. 

In pratica, il titolo che sarà visibile in Serp, nelle Tab del browser e sui social network.

Se non agisci tu direttamente nella sua ottimizzazione, saranno i robots di Google ad occuparsene al posto tuo, ma tieni presente che, per quanto siano evoluti, non sono infallibili e potrebbero sbagliare.

Ecco in breve di cosa ti devi preoccupare principalmente:

  • Inserisci la Keyword principale all’inizio 
  • Non usare più di una parola chiave per titolo (al massimo due ma meglio evitare)
  • Non creare un titolo uguale a un altro, già utilizzato per un’altra pagina

Di come ottimizzare al meglio il Tag Title, per renderlo anche estremamente performante, ne abbiamo parlato ampiamente in questo articolo

In ogni caso, per assicurarti di posizionare la pagina giusta sulla keyword che desideri, e che intercetti il corretto intento di ricerca, parti da qui e sei già sulla buona strada.

Ma non è tutto…

La serp di Google, come sai, non fornisce solo titoli ma anche una breve descrizione, di circa 155 caratteri, relativa al contenuto della pagina.

Per questo, devi dare alla Meta Description la stessa importanza del Tag Title.

Per creare una meta description efficace, è importante che tu inserisca la keyword principale, che solitamente verrà anche messa automaticamente in evidenza dallo stesso Google. 

Dopodiché devi descrivere in poche – ma giuste – parole, il beneficio che l’utente troverà cliccando sull’annuncio.

Ottimizzandola, consentirai all’utente di convincersi del tutto che il contenuto che c’è dall’altra parte, è pertinente col suo intento di ricerca.

Se le due cose combaciano, contribuirà a un aumento esponenziale del traffico in target sul tuo sito. 

Se invece la descrizione non è appropriata, sarà invece causa di un drastico calo del CTR.

Aggiungi i dati strutturati 

Ormai da un bel po’ di anni, hai a disposizione un vocabolario di “microdati” da inserire nel codice html del tuo sito. 

Questo “vocabolario” lo trovi in schema.org e ti servirà per integrare lo Snippet delle tue pagine presenti in serp (Tag Title, link e Meta Description), con i Rich Snippets; informazioni aggiuntive molto più dettagliate e specifiche.

Potresti ad esempio aggiungere informazioni per:

  • Mostrare prezzi, caratteristiche e tempi di consegna di un prodotto
  • Tempi di cottura, preparazione e foto di una ricetta
  • Mappa, indirizzo e informazioni di contatto della tua azienda/negozio
  • Date, orari e location di eventi
  • Rating, valutazioni e recensioni

Le possibilità sono tante e inserire questi dati, ha un duplice scopo:

  • Consentire ai motori di ricerca (sempre più basati sulla semantica), di comprendere meglio le pagine web
  • Offrire un’esperienza migliore all’utente, per aiutarlo a capire meglio di cosa tratta nello specifico un risultato in serp, e invogliarlo a cliccare.

In altre parole, è un’arma in più che hai a disposizione, per posizionare la pagina giusta su Google.

Ottimizza i file multimediali

È ormai risaputo che immagini, gif animate, infografiche, tabelle, grafici e video tutorial, piacciono molto agli utenti e ne aumentano il coinvolgimento, incrementandone anche il tempo di permanenza sul sito.

Il punto è che, di base, questi file passano del tutto inosservati ai robots del motore di ricerca. 

Significa che, anche se sono rafforzativi per il contenuto, e perfettamente attinenti alla parola chiave principale e relativo intento di ricerca, se non vengono adeguatamente ottimizzati e “trasformati” in codice sorgente, non ti serviranno a nulla.

Ecco perché, anche quando si tratta di file multimediali, il tuo pensiero strategico deve essere bi-laterale, facendo in modo che vengano letti e presi in considerazione dal motore di ricerca.

Ottimizzarli è piuttosto semplice. 

Nel caso di file immagine, di qualsiasi genere, ti basterà infatti:

  • Inserire la keyword principale nel testo alternativo di tutti i file immagine
  • Aggiungere una descrizione pertinente al contesto e all’intento di ricerca

Qualora invece i tuoi contenuti si basino principalmente su Video tutorial, dovrai:

  • Aggiungere la trascrizione del video, sotto forma di contenuto testuale.
  • Ottimizzarlo per la keyword principale

Così facendo, sarà ancora più chiaro di cosa trattano le tue pagine per i robots del motore di ricerca, che avrà a disposizione più dati per posizionare la pagina giusta.

Occhio ai dettagli “tecnici” 

L’impedimento del ranking di una pagina specifica potrebbe essere anche dovuto a problemi di natura tecnica, ai quali Google dà molto peso in quanto, se presenti, abbassano notevolmente la qualità dell’esperienza utente.

I due aspetti principali a cui devi prestare la massima attenzione sono:

  • L’ottimizzazione mobile
  • La velocità di caricamento

Ecco cosa devi fare per ottimizzarli: 

Ottimizzazione mobile

L’utente di oggi, è sempre più connesso da mobile, tramite smartphone o tablet.

Per questo, quando crei le tue pagine, tieni bene a mente che i Robots di Google, quando cercano risposte da fornire agli utenti in serp, considerano prima i siti ben ottimizzati per dispositivi mobili, piuttosto che desktop.

Le regole che devi seguire a tal proposito sono:

Velocità di caricamento

L’utente di oggi si sa, è frettoloso e vuole tutto e subito. 

Per questo, se dovesse cliccare su uno dei tuoi annunci, e la pagina che desidera non si caricherà nel giro di 2/3 secondi, c’è una forte probabilità che tornerà indietro.

Questo comporterà un bounce rate alto e un tempo di permanenza basso. Due parametri strettamente legati alla User Experience e che, in questi casi, Google interpreterà come segnali di sito poco autorevole e non idoneo.

Un ottimo modo per verificare che questo non succeda, è quello di fare un test con Page Speed Insight, vedere il risultato che ottieni, e seguire i consigli per migliorare le performance.

Tendenzialmente riguardano fattori come:

  • Troppi redirects dell’URL
  • Lentezza dello scambio di info col server
  • File multimediali troppo pesanti
  • Problemi col CSS e Javascript

Anche la cura di questi aspetti, ti sarà utile per indicizzare e posizionare la pagina giusta, al momento più opportuno.

Gestisci i link

Come sai, i link influenzano molto l’autorevolezza del tuo sito e il relativo ranking.

Questo perché per Google, una pagina con un certo numero di (buoni) link in entrata e in uscita, è un chiaro segnale del fatto che contenga un contenuto di qualità. 

Ne esistono di tre tipologie:

  • Link Interni al sito 
  • Link In uscita verso altri siti (Outbound links)
  • Link In entrata da altri siti (Backlinks)

Ogni categoria ha le sue caratteristiche e curarli con attenzione, aiuterà i Robots di Google a ridurre il margine di errore, sulle pagine da indicizzare e posizionare.

Ecco come fare:

Link interni

Google valuterà le pagine, dalle più importanti a quelle meno, in base a come hai strutturato il tuo sito e a come le hai collegate tra loro.

Banalmente, più una pagina è linkata da altre, più verrà visitata dai robots, e più sarà considerata rilevante.

Questo non significa che tu debba aggiungere un collegamento diretto da tutte le pagine del tuo sito.

Ciò che devi fare, è assicurarti che la pagina che vuoi posizionare per la keyword selezionata, riceva diversi link da altre pagine del sito strettamente correlate all’argomento.

Se puoi, cerca di utilizzare le keyword principali direttamente come anchor text dei link.

In questo modo, per Google sarà più facile comprendere qual è la pagina giusta da posizionare per una specifica parola chiave.

Link in uscita verso altri siti

Anche in questo caso, è fondamentale che le tue pagine siano collegate con pagine di siti autorevoli e allo stesso tempo correlati all’argomento.

E fin qui nulla di nuovo.

Il punto è che, se vuoi evitare che Google si confonda e posizioni la pagina sbagliata, devi preoccuparti di inserire link ai siti che ti interessano, solo nella pagina giusta.

Se invece il “danno” è già fatto, la prima cosa di cui ti devi preoccupare, è rimuovere eventuali link in uscita presenti nella pagina sbagliata che si è posizionata, per poi inserirli in quella che ti interessa.

Link in entrata da altri siti 

Quest’ultimo punto è fondamentale (non a caso lo approfondiamo ulteriormente – in fondo a questo articolo – con qualcosa che ti piacerà e tornerà utile).

Se non hai messo in atto una strategia mirata di link building, può succedere che le tue pagine “sbagliate”, siano posizionate anche a causa di Backlink provenienti da siti autorevoli, senza che neanche tu lo sappia.

Essendo questo uno dei fattori di maggior rilevanza per il posizionamento sui motori di ricerca, da un lato è un bene, perché significa che per qualcuno i tuoi contenuti sono interessanti e hanno un certo valore. 

Dall’altro comporta inevitabilmente che Google valuterà la pagina interessata da questi link in entrata, come la più pertinente da indicizzare per una specifica parola chiave.

Lo strumento più immediato – e gratuito – per capire quali sono i link in entrata provenienti da altri siti, è Google Search Console.

Non fornisce una lista completa, ma almeno ti dà una prima idea del potenziale problema.

Se così fosse, e ti rendi conto che il problema è questo, ciò che devi fare è contattare i proprietari dei siti che ti mandano traffico e chiedergli di convertire il link, sulla pagina che vuoi indicizzare.

Se non dovessi riuscire, puoi “mettere una pezza” con un redirect 301.

Se invece non è questo il problema principale, preoccupati comunque di ottenere link di qualità, da siti autorevoli.

È tutto.

Come vedi, le azioni da intraprendere per posizionare la pagina giusta su Google sono molte e richiedono sicuramente sforzo, ma vedrai che, se segui la checklist e le metti in pratica, difficilmente Google sbaglierà.

Rimani ancora un attimo…

Come ti abbiamo anticipato poco più sopra, i Backlink sono FONDAMENTALI per guadagnare autorevolezza agli occhi di Mister G.

L’importante è che i link in entrata, siano provenienti da fonti certe e – ovviamente – autorevoli, che abbiano un Domani Authority consistente.

Trovarli non è semplice; solitamente richiede tempo e potrebbe essere rischioso, perché rischi anche delle penalizzazioni. Soprattutto se non conosci le fonti.

E se ti dicessimo che – a distanza di un click – hai a tua disposizione backlink sicuri e con forte DA, da sfruttare immediatamente per il tuo sito?

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