Best practice link building spontanei

Cos’è un link e come aiuta a vendere di più

Nel mondo del web marketing si fa un gran parlare di link e del ruolo che essi ricoprono nel fare vendere di più grazie ai siti web. Si tratta di voci esagerate oppure i collegamenti ipertestuali costituiscono davvero una risorsa cruciale per chi aspiri a vendere prodotti e servizi attraverso il web? 

Cos’è il link?

I link (connessioni), in ambito informatico, sono dei collegamenti ipertestuali che attraverso un click permettono all’utente di spostarsi da una risorsa a un’altra.

I link sono un elemento onnipresente nel web che permettono agli utenti di scoprire nuove risorse in ogni momento. Pensiamo ad esempio alle pubblicità che conducono ai siti degli inserzionisti, agli articoli informativi che rimandano ad altre pagine di approfondimento, ai siti istituzionali che rimandano a specifiche funzioni in altre pagine.

Le risorse che costituiscono il web si possono vedere come un enorme alveare (un ipertesto) le cui arnie sono collegate dai link, che permettono agli utenti di spostarsi dall’una all’altra con un solo click. I link pertanto sono collegamenti cruciali per fare sì che tutti possano scoprire e fruire di nuovi contenuti.

Come nascono i link del web?

Berners-Lee e il suo collega Robert Cailliau ebbero l’idea di mettere a punto un software per condividere documentazione scientifica in formato elettronico a prescindere dalla piattaforma informatica utilizzata, al fine di rendere più intuitiva la comunicazione e la collaborazione tra i ricercatori dell’istituto. Vennero pensati così degli standard e dei protocolli da cui sarebbero nati il linguaggio HTML e il primo protocollo di rete HTTP. Il 6 agosto 1991 Tim Berners-Lee pubblicò il primo sito web, il quale venne visitato 23 agosto per la prima volta da un utente esterno dall’istituto di ricerca.

Cosa sono i link?

Come funzionano i link?

I backlink sono collegamenti ipertestuali che permettono agli utenti di spostarsi da una risorsa all’altra (anche da un sito all’altro) per fruire di informazioni, scaricare prodotti, visionare video e documenti, fare pubblicità e via dicendo.

Possiamo immaginare il sistema dei link come una rete di arterie che trasmettono il sangue (ovvero il traffico) da una cellula/pagina all’altra.

Dal punto di vista del linguaggio HTML, ogni link è introdotto da un tag <a href>. La “a” sta per ancora (“anchor”) siccome i primi link si agganciavano a collegamenti/ancore interni nella pagina mentre l’h fre è il diminutivo di collegamento ipertestuale (“hypertext reference”). Ancora oggi quindi la parte “a” indica la funzione di collegamento mentre “href” indica la destinazione del link. 

I link pertanto sono costituiti da una componente (in genere un testo, ma può essere costituito anche da un video o una foto) che funge da ancora per il collegamento tra le due risorse. I link possono essere in entrata o in uscita, a seconda se vengano ricevuti da un sito oppure se escano da un sito. I link possono essere attuati nella forma di link assoluti (quando riportano un percorso di una risorsa completo, es. “https://www.sito.com/pagina”) oppure come link relativi quando omettono la radice del sito a cui fanno riferimento (es. “/abbigliamento/scarpe/scarpe-nike”).

I link possono essere completati da diversi attributi come:

  • target=”_blank”: permette di aprire il collegamento su una pagina vuota
  • title: definisce il testo che deve apparire una volta che si passa con il cursore sopra il collegamento
  • mailto: permette di aprire un link verso il programma di posta elettronica preconfigurato sul dispositivo
  • img: permette di utilizzare un’immagine come collegamento ipertestuale

I testi ancora sono molto rilevanti in ottica SEO, siccome permettono di fornire ai motori di ricerca indicazioni sull’argomento della pagina linkata. Per questa ragione le strategie di link building puntano sull’utilizzare degli anchor text vantaggiosi dal punto di vista del posizionamento, ma un abuso di parole chiave troppo appetibili rischia di suscitare le attenzioni dei motori di ricerca.

L’agenzia che offre servizi link building quindi si occupa di scegliere parole chiave come testi ancora tra quelle sì utili, ma senza applicare schemi facilmente riconoscibili, bensì scegliendo keyword variegate tra quelle potenzialmente interessanti.

Perché i link sono importanti nella SEO?

I backlink sono elementi che congiungono due pagine, che quindi forniscono ai visitatori informazioni sulla relazione che vi è tra esse.

Pensiamo un attimo al sistema di referenze: quando due persone parlano di una terza si fornisce una certa impressione sull’oggetto della discussione. Quando le persone a parlare sono venti, cinquanta, cento, l’impressione che otteniamo è molto maggiore.

Questo è lo stesso principio della SEO. I link, in relazione alla loro qualità e quantità, forniscono un’impressione ai motori di ricerca dell’importanza del sito web che li riceve. Google si serve di questi e di altri innumerevoli segnali per formulare un giudizio di importanza del sito e assegnargli un valore in termini di posizionamento nelle proprie pagine dei risultati.

Questa importanza determina l’ordine con il quale i siti vengono offerti tra i risultati delle ricerche degli utenti. L’ordine di posizionamento infatti determina il successo agli occhi degli utenti e la quantità di traffico che è in grado di ottenere dal motore di ricerca.

I backlink quindi vengono giudicati da Google in termini di autorevolezza del sito da cui provengono e in termini di quantità numerica.

Un link da un sito reputato come molto autorevole nel proprio settore ovviamente ha un valore maggiore di uno da un sito poco conosciuto, e pertanto trasmette una forza maggiore ai fini del ranking. I consulenti della link building puntano a ottenere backlink da siti percepiti come molto importanti e ben posizionati nel proprio ambito, ma non per questo disdegnano di ricevere link anche da siti di reputazione media.

Una link building naturale infatti è variegata sia nella provenienza dei link che nella loro importanza. ovviamente ciò non significa che bisogna rassegnarsi a ricevere backlink nei (pochi) casi nei quali essi vengono offerte spontaneamente. I consulenti della link building si occupano proprio di suggerire quelle strategie che muovono l’ottenimento di link con modalità dall’apparenza naturale (anche se alla base vi è una precisa volontà volta al loro ottenimento). Può trattarsi di attività di: 

  • branding
  • content marketing finalizzato a offrire contenuti ad altri siti
  • attività di public relation
  • compravendite svolte in modo da non risultare artificiali.

Una link building naturale richiede tempo e viene svolta in maniera da non apparire forzata. Gli esperti quindi si guardano dal produrre link in entrata sempre nella stessa quantità o con regolarità meccanica. Una link building spontanea è il frutto dei meccanismi del settore, della visibilità del brand, dell’interesse del pubblico, delle attività di public relation messe a punto dal sito, e pertanto difficilmente produce risultati sempre riproducibili a meno che non vi sia una chiara mano alla loro base.

L’importanza dei link nofollow e non nofollow per la SEO

Non tutti i link sono ugualmente preziosi a livello di spinta sui motori di ricerca.

Alcuni link sono contrassegnati da attributo “nofollow” mentre quelli che non lo sono vengono in maniera impropria chiamati “dofollow”.

Il nofollow è un attributo HTML che indica ai motori di ricerca di non tenere conto di tale collegamento ai fini del ranking. Può essere utilizzato ad esempio nel caso di:

  • siti per i quali non ce la sentiamo di garantirne la qualità e con cui non vogliamo essere associati
  • siti del tutto diversi per tematica da quello linkante
  • siti di argomenti sensibili come gioco d’azzardo, pornografia ecc.

Il rel=”nofollow” viene utilizzato frequentemente per prendere le distanze dei siti sulla cui qualità non ci sentiamo di garantire. Se, ad esempio, temiamo che un sito da noi linkato possa subire una penalizzazione a causa di pratiche scorrette secondo le linee guida di Google, possiamo dissociarsi da esso applicando il rel=”nofollow” ai link che gli rivolgiamo.

I link nofollow come puoi immaginare sono parte integrante del web e vengono utilizzati in automatico da molti siti, come i social network, per evitare che i collegamenti al loro interno vengano utilizzati appositamente per fare salire di posizionamento i siti.

Tuttavia ricevere dei backlink “neutri” non è necessariamente un male per la SEO. Ogni sito riceve sia link puri che smorzati e pertanto ricevere collegamenti di ambo i tipi e sintomo di una reputazione naturale. Gli esperti della link building si occupano di fare ricevere backlink sia di forza piena che neutrali in modo che il portale appaia con una autorevolezza frutto di attività non pilotate.

Google ha introdotto anche altri attributi specifici per permettere ai siti di smorzare il peso dei link ai fini del posizionamento.

Il rel=”sponsored” è un attributo che permette di segnalare a Google quali link sono stati introdotti dietro compenso o scambio di favori, quindi in maniera non spontanea. I motori di ricerca come Google infatti si aspettano che i collegamenti vengano ottenuti in modo naturale come frutto delle attività di branding e di creazione di contenuti.  I link ottenuti a pagamento fanno aumentare la reputazione dei siti senza che vi sia una reale fonte di valore alla loro base.

Come puoi immaginare però non tutti hanno fretta di segnalare ai motori di ricerca che i link che hanno acquistato non sono motivati da autentico valore, quindi non è necessariamente detto che questo attributo venga realmente utilizzato quando richiesto.

ll rel rel=”UGC” serve a contrassegnare pagine che presentano contenuti generati dagli utenti, come i commenti prodotti nei blog o i post dei forum. Le piattaforme odierne in genere sono attrezzate per marcare automaticamente tale tipo di link in modo da non fare loro trasmettere pagerank.

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