Buone pratiche di link building

Buone pratiche di link bulding da seguire

La link building è una strategia che permette di ampliare la visibilità del proprio sito sui motori di ricerca. I link sono preziosi “attestati di stima” che consentono di segnalare a Google la propria rilevanza in un dato ambito. 

Ovviamente la link building deve essere reputata da Google come naturale per produrre effetti concreti. Al contrario, processi di acquisizione link facilmente riconoscibili come a pagamento possono ritorcersi contro chi li utilizza e  portare persino delle penalizzazioni.

Nulla vieta di “dare una spinta” all’ottenimento di link in modo che produca degli effetti concreti in tempi consoni ai propri obiettivi di posizionamento. 

Possiamo quindi avvalerci di una serie di tattiche utili ad aumentare l’efficacia dei servizi link building, per evitare il rischio di penalizzazioni e concretizzare benefici concreti.

Realizzazione contenuti di valore

Una link building di valore viene svolta assieme a una concreta strategia di content marketing. Contenuti realmente sopra la media sono in grado di attrarre l’attenzione del pubblico e di giustificare agli occhi dei motori di ricerca l’acquisizione spontanea di link nel corso del tempo.

Per Google infatti la realizzazione di contenuti, in grado di posizionarsi per la propria qualità, è una delle leve che giustificano l’acquisizione dei link, naturale o artificiale che sia.

I contenuti unici costano tempo e fatica ma sono ripagati dai risultati che possono portare. Contenuti realmente in grado di rispondere alle esigenze informative del pubblico, quando nessun altro ne mette a disposizione, permettono di ritagliarsi una certa rilevanza presso il proprio target. Dall’autorevolezza deriva la possibilità di essere seguiti in maniera continuativa dal proprio pubblico, in modo da ottenere traffico spontaneo e aumentare le possibilità che i propri materiali siano linkati da altri portali interessati.

Articoli pillar, ebook, video, infografiche, casi di studio, sono esempi di contenuti che non tutti sono in grado di realizzare, perciò più preziosi per il proprio pubblico. I prodotti specialmente frutto della propria esperienza offrono un punto di valore aggiunto che altri non possono apportare, perciò hanno maggiore chance di essere linkati in quanto non comuni.

La pratica della link earning è la modalità preferita da Google, siccome punta a offrire delle reale motivazioni alla base dell’ottenimento dei link.

Non deve trattarsi per forza di contenuti testuali. O per meglio dire, non occorre servirsi soltanto di essi. Possiamo benissimo, se disponiamo delle capacità necessarie, dedicarci alla realizzazione di altri materiali come podcast per raccontare la nostra esperienza, video how to nei quali spieghiamo come ottenere un certo risultato, infografiche simpatiche che catturano l’attenzione, prodotti che rendono i nostri contenuti più peculiari. Essi inoltre possono essere embeddati all’interno dei siti altrui rimandando alla fonte originale, fornendo quindi dei link con molta facilità.

I webinar, ad esempio, sono il contenuto ideale per ottenere link. Si tratta di lezioni video, spesso strutturati come domande e risposte, che permettono di offrire risposte concrete ai fabbisogni informativi di un dato pubblico. In questo modo possono essere segnalati con maggiore facilità, essendo il frutto di una conoscenza specifica della materia e non facilmente replicabili.

Applicazioni software e plugin sono un altro esempio di contenuto che interessa l’attenzione siccome permettono di rispondere a esigenze specifiche e non sono facilmente sostituibili. Spesso vengono rilasciati gratuitamente in cambio di un link spontaneo oppure incluso nel codice sorgente.

Liste ed elenchi numerati nei titoli sono il genere di elementi che invoglia spontaneamente alla lettura e alla condivisione: promettono di rispondere a una data esigenza informativa a fronte di un impiego di tempo limitato.

Possiamo ad esempio mettere a punto contenuti che rispondono a un preciso numero di domande attorno a un dato argomento (“le dieci misure da adottare per evitare il contagio”, “come mettere il sito in sicurezza in cinque mosse”) in modo da realizzare vademecum validi e invitanti per i link.

Best practice link building spontanei

Ufficio stampa e Pubbliche relazioni

Non tutti ci pensano, ma spesso i rapporti umani possono essere preziosi anche allo scopo di ottenere backlink. Le relazioni con i nostri partner, clienti, fornitori, possono tradursi in occasioni di ottenimento di link a costo 0. Possiamo infatti alzare il telefono e chiedere al nostro referente se ha modo di inserire un link al nostro sito da una sezione segnalazione clienti e partner.

Ragionevolmente questi link possono arrivare soltanto da anchor text uguale a nome brand e non a parola chiave commerciale, ma è comunque una buona occasione per ottenere segnalazioni senza alcun esborso economico.

Non conta soltanto il contenuto, ma anche l’autore dello stesso. Un personaggio visibile nel proprio ambito, riconoscibile come un professionista competente, ha maggiori chance di rendere il proprio contenuto più facilmente rilevante e quindi di ottenere dei link. Per questo il personal branding può fare la differenza, a parità di qualità dei contenuti, nell’ottenere risultati dalla loro visibilità.

Le condivisioni sui social possono aiutare a fare conoscere il contenuto a un pubblico più ampio, e ciò influisce sulla possibilità di ottenere backlink da lettori interessati. Per questa ragione è importante coltivare pubbliche relazioni, in modo da diventare soggetti più visibili nel proprio ambito e aumentare le possibilità di ottenere link spontanei.

I guest post – i contenuti offerti ad altri siti in cambio di link – non sono di per sé una tecnica che piace molto a Google, quando si parla di contenuti realizzati in maniera poco ispirata al solo scopo di ottenere backlink. I contenuti di effettiva qualità che offrono un reale valore ai lettori, meglio di quanto non faccia la concorrenza, possono essere valutati per il loro valore informativo e apportare reali benefici per il posizionamento, specie se portano del traffico effettivo.

Avere una rete di contatti nel proprio settore aiuta a convincere altri soggetti riconosciuti come autorevoli a partecipare al proprio blog, con qualche intervista o contributo. Un soggetto che viene intervistato nel sito di altri ha tutto l’interesse a farlo sapere al proprio pubblico, perciò condivide l’articolo e magari lo linka dal proprio sito per farlo conoscere. Ciò permette anche di stringere relazioni con altri soggetti che possono rivelarsi vantaggiose in altri modi.

Secondo lo stesso meccanismo possiamo offrire presentazioni o recensioni di prodotti altrui – se possibile in termini lusinghieri – in modo che gli interessati siano spinti a linkare la pagina in questione per farla conoscere ad altri. Anche in questo caso dobbiamo puntare sull’adottare un punto di vista particolare che giustifichi la lettura.

Quando i nostri contenuti sono davvero di valore, possiamo avere la sfacciataggine di promuoverli direttamente verso coloro che hanno link non funzionanti verso altre risorse di stampo simile. Dato che con il passare degli anni molti siti finiscono offline, accade che i relativi link diventino rotti, non più validi. A questo punto possiamo farci avanti noi e proporre validi sostituti a questi vuoti, contenuti informativi a tema di gran pregio che l’interessato potrà linkare al posto di quelli preesistenti. Non è una strategia che funziona il 100% delle volte, ma vale sempre la pena tentare!

I consulenti SEO possono servirsi di veri e propri uffici stampa per diffondere notizie sul brand in modo da raggiungere un’apprezzabile visibilità, attraverso la pubblicazione su una serie di testate mirate e seguite da un pubblico effettivo. Tali notizie permettono di creare un interesse attorno al brand che giustifica l’ottenimento di link o anche solo di menzioni. Più in rete si parla di un determinato soggetto più è naturale aspettarsi che il sito web in questione venga menzionato da altri. Curare la reputazione attraverso pubblicazioni online e offline permette di creare “l’humus” adatto all’ottenimento di link. 

Con tool come Ahrefs possiamo individuare quei siti a tema che linkano i portali dei nostri concorrenti.

Possiamo contattare via mail i responsabili dei siti per chiedere se sono interessati a segnalare una nostra risorsa, al posto di altre non più funzionanti. Per avere qualche speranza di successo, dobbiamo studiare il sito destinatario e dimostrare nella mail di conoscerlo. Non c’è niente di peggio che contattare con email standardizzate che dimostrano di non tenere in considerazione i destinatari.

Le directory sono canali deprecati per l’ottenimento di link. Tuttavia rivestono ancora una certa rilevanza per rendere un sito più visibile a livello locale. Se abbiamo a disposizione una directory locale aggiornata, non utilizzata espressamente per lo spam, gestita da uno staff che ne preserva la qualità, possiamo servircene per generare menzioni al nostro sito web, al fine di migliorare il posizionamento locale.

Se vuoi far guadagnare al tuo sito web l’autorevolezza che merita, hai la possibilità concreta di ottenere backlink sicuri e con un forte DA.

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